La treccia Svizzera è uno dei miei pani preferiti. Fa tanto coccola, così bianco, morbido, elastico. Ci spalmi sopra qualunque cosa, dal formaggio alla Nutella, dall’hummus alla marmellata. Lo accompagni ai salumi e diventa imbattibile con i formaggi. Lo inzuppi nel latte e lo mangi in purezza. La treccia Svizzera ha un sapore tutto suo: profuma di buono, profuma di burro. Ma tanto burro. Quello che satura l’aria e fa vibrare le papille gustative. Quando nelle mie escursioni alla Migros, arrivo alla panetteria, come per magia il mio carrello si riempie di pane. Poi a casa lo metto nel congelatore, giusto per averne un po’ di scorta.
Marzo 2020 = quarantena = chiusura delle frontiere = giornate lunghe e piene di farina. E così, unendo più di una ricetta e guardando diversi video, ho deciso che era il momento di provare a fare in casa la famosa treccia Svizzera.
- non è complicato come sembra
- ho optato per usare meno della metà del lievito che vuole la ricetta originale, naturalmente ho allungato i tempi di lievitazione
- il risultato è IDENTICO alla treccia Svizzera che acquisto alla Migros (o alla Coop CH)
- la farina di Manitoba è Mulino Marino
- ho utilizzato latte e burro di Fusero, acquistati su Cortilia. Credo siano dei prodotti più che ottimi
- appena riaprono, corro a fare incetta di burro in Svizzera!
Cercate di seguire le indicazioni per intrecciare, alla mal parata, fate una classica treccia con tre capi al posto di due.
Treccia svizzera
500 g farina 0 – o Manitoba
300 ml di latte
100 g burro (a temperatura ambiente)
12 g sale
7 g lievito di birra fresco (o 4 g lievito secco)
3 cucchiai zucchero semolato
Per spennellare:
1 tuorlo d’uovo
2-3 cucchiai di latte
2-3 cucchiai panna fresca liquida
Intiepidite il latte e scioglietevi il lievito.
Nella ciotola della planetaria versate la farina – meglio se setacciata – con lo zucchero.
Mescolate e versate a filo il latte. Iniziate ad impastare usando il gancio per lievitati.
Quando l’impasto inizia a prendere consistenza, aggiungete il burro, un cucchiaino per volta.
Prima di aggiungere il successivo cucchiaino, il burro deve essere ben assorbito.
Per ultimo, unite il sale.
Lavorate l’impasto sino ad ottenere una massa morbida ed elastica.
Spegnete la planetaria e lasciate riposare 15 minuti, coprendo la ciotola con un canovaccio.
Trascorso il tempo, impastate ancora per qualche minuto, poi trasferite la pasta sulla spianatoia e lavoratela un po’ anche a mano.
Piegate in due l’impasto almeno tre volte, dopodichè, mettetelo in una ciotola, copritelo con la pellicola e lasciatelo lievitare al fresco fino al raddoppio. Potrebbe volerci una notte.
Vi consiglio quindi di prepararlo la sera per poi poterlo lavorare la mattina successiva.
Quando l’impasto sarà lievitato riprendetelo, infarinate la spianatoia, dividetelo in due parti e lavorateli delicatamente. Copriteli poi con pellicola e fateli riposare una mezz’ora.
Trascorso il tempo, formate due filoncini lunghi ed elastici.
Iniziate ad intrecciarli (seguite lo schema) fino a terminare con la chiusura della treccia.
Spennellatela con la panna, coprite con pellicola e lasciate riposare circa 30/45 minuti, vedrete che si gonfierà pian piano.
A questo punto rompete l’uovo, e mescolatene il tuorlo con il latte. Con questa emulsione spennellate nuovamente la treccia.
Lasciatela riposare mentre scaldate il forno – statico – a 190°.
Infornate su una teglia, eventualmente rivestita di carta forno 30/45 minuti (se dovesse colorarsi troppo copritela dopo la prima metà del tempo di cottura).
Una volta pronta, lasciatela raffreddare su una griglia.
La treccia si mantiene bene se conservata in sacchetti di carta alimentare.
Potete ridurre il lievito sino a 3 g, allungando sensibilmente i tempi di lievitazione, che possono arrivare fino a 18/24 ore.
Prossimamente ho ancora tre pani di cui scrivere, arrivo, con calma ma arrivo. Nel frattempo, seguitemi su Instagram, così intanto avrete le anticipazioni.
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