La leggenda narra che la mela cotogna rappresentò l’emblema di Venere, simbolo di buon auspicio e fecondità nei banchetti matrimoniali al tempo degli Dei. La mela cotogna è una sorta di ibrido tra pere e mele: non a caso, le varietà di frutti caratterizzate da una forma di mela sono chiamate meli cotogni, viceversa, la caratteristica allungata attribuisce al frutto il termine di pero cotogno.
La cotognata è tipica del Sud, Sicilia e Puglia in testa, ma cercandone tracce, ho scoperto che Codogno, in provincia di Lodi, detiene il record del più importante frutteto d’ Italia con 78 qualità diverse della pianta.
La cotognata dura è la terza ricetta preparata con le mele cotogne. Nella prima, vi ho proposto una composta morbida. Nella seconda, un chutney più compatto e saporito. Quest’ultima invece, è il risultato finale di un dolce, cotto con attenzione che si trasforma o in caramella zuccherata, o in dadolata che, ancora una volta, può accompagnare formaggi o carni. Nella tradizione, la cotognata è un dolce che viene offerto anche ai più piccoli. Di consistenza gelatinosa e, se ben cotto e mantenuto, di lunga conservazione, ha il pregio di essere totalmente naturale, gluten free e veg. Un appunto però: è quasi zucchero puro. Attenzione per chi soffre di diabete o problemi di glicemia.
Mi è riuscita particolarmente bene e ne ho approfittato per ricavarne delle simpatiche forme, da regalare, semplicemente utilizzando dei tagliabiscotti. La locomotiva è la mia preferita!
In realtà, se avete voglia e la preparate per tempo, potrebbe essere un regalo “home made”, per il prossimo Natale. Potreste sbizzarrirvi nella ricerca delle scatole di latta in cui confezionarla. Oppure, optate per una carta oleata (o carta forno) che ne avvolga una lastra, che poi impacchetterete in carta simil pacco chiudendo con un semplice cordino. Volete renderla chic? Sigillate con cera lacca. Di idee ne troverete moltissime ed avrete donato, non solo un regalo fatto a mano, ma anche il vostro tempo, la vostra attenzione e un’idea sana e naturale.
Vi lascio alla ricetta:
ingredienti 3 mele cotogne
zucchero: stesso peso della polpa ottenuta
limoni: succo di 1 limone per chilo di composta
Pulite le mele con un panno e metterle in pentola capiente con acqua fredda, portando ad ebollizione. Quando la pelle si sarà rotta, verificare con una forchetta la cottura, poi scolate le mele con un mestolo forato, togliete la buccia e il torsolo – mi raccomando proteggetevi con guanti spessi perchè ustiona! – pesatele e rimettete in casseruola. Rompetele con una forchetta o frullatele e aggiungete zucchero e succo di limone. Fate cuocere per 15/20 minuti.
Nel frattempo, coprite con carta forno (o oleata) una leccarda bassa e ampia e versatevi il composto, livellandolo con una spatola e battendolo leggermente su un piano d’appoggio in modo da uniformare lo spessore. Lasciate riposare coperta con un telo leggero o una garza, per almeno tre giorni, rivoltandola una volta al giorno; poi tagliatela a cubetti con un coltello o, fatene delle formine con dei taglia biscotti. A piacere passatela nello zucchero semolato per farla diventare una deliziosa gelatina.
Trovo che sia una ricetta rilassante, che con questo avvento di freddo, tiene la mente e le mani occupate in cucina. E’ piacevole scoprire come, partendo da un frutto, si possano realizzare una serie di ricette da gustare o regalare.
Il mio consiglio è: provateci. Grande soddisfazioni arriveranno.
Buona giornata e, buon fine settimana.
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