Iniziamo col dire che amo il porridge, e che di solito preparo per tempo sia le foto che i post. Questo di oggi invece è estemporaneo. Dato dal momento. Preparato, fotografato, mangiato e ora postato.
Ieri ho sentito improvvisamente una grandissima nostalgia del mare e del sole. Sono tornata dalle vacanze 3 settimane fa e, solo ieri sono uscita di casa per una passeggiata. Il rientro è stato talmente convulso e impegnato da non farmi notare che le foglie cadevano e la pioggia arrivava. Sono ancora con le magliette maniche corte, ma la temperatura è scesa e la pioggia incessante mi ha fatto sentire la necessità di qualcosa di caldo, morbido, caldo e avvolgente come un abbraccio. Confortante ma sano.
A me piace il porridge. Certo, fatto a modo mio. Generalmente dolce.
Invece oggi, per la prima volta, ho scoperto che la versione salata del porridge può dare grandissima soddisfazione. In questo caso, il porridge è diventato complice perfetto di una crema eterea a base di lattuga e piselli. Con un tocco di novità, data dai germogli di rapa rossa e porro.
Ricetta “buona e sana” – Porridge in crema di lattuga e piselli
per la crema:
2 piccole lattughe (anche iceberg)
1 tazza colma di piselli surgelati
2 cipolle bionde
sale e pepe qb
olio evo a crudo
50 gr di fiocchi d’avena grandi – dosi per una persona (questi Ecor NaturaSì)
una presa di germogli – rapa rossa e porro – o germogli a scelta
Mondare e lavare la lattuga, tagliarla grossolanamente e metterla in una casseruola. Unire le cipolle, pulite e private della buccia, tagliate grossolanamente. Coprire con acqua e portare ad ebollizione. Dopo circa 10 minuti unire i piselli e lasciare cuocere tutto insieme per altre 5 minuti. Spegnere il fuoco e, direttamente in casseruola, frullare con il Minipimer sino ad ottenere una consistenza cremosa. Regolare di sale, pepe e olio evo. Così avrete ottenuto una delicatissima crema/vellutta che
potete servire così in purezza, magari accompagnando con dei crostini.
Per ottenere invece il porridge, si deve far tostare leggermente, in un pentolino, l’avena. Aggiungere 3 mestoli di vellutata e portare ad ebollizione. Cuocere per 5/6 minuti.
Servire caldo con un giro di olio crudo e una presa di germogli.
I germogli danno sapore, freschezza e un tocco croccante. Ma non sono obbligatori. Potreste decidere di unire una presa di mandorle tostate o dell’uvetta passa a piacere. Per i golosi senza confini, anche del bacon croccante è caldamente consigliato ;)
Nutriente, caldo, leggero e perfetto per la giornata di pioggia.
Dovreste provarlo, è molto più buono di quello che potete immaginare.
Buon pomeriggio!
Cate M dice
13/10/2014 a 13:55una meraviglia corroborante!!!
Babs dice
13/10/2014 a 14:08:) in effetti… da fare il bis e il tris!
Valentina dice
13/10/2014 a 14:08Il porridge salato è il mio cibo coccola per pranzi un po' bigi :)
Babs dice
13/10/2014 a 14:14ciao Vale! ma sei che i miei primi porridge hanno preso spunto anche da te ?<br />e condivido la tua affermazione, è un cibo coccola.<br />un abbraccio grande!
Laura dice
13/10/2014 a 16:52va beh io non sono una foodblogger, io mi limito a guardare…cavolo la prima foto è spaziale!!!
Babs dice
13/10/2014 a 20:07Grazie Laura! ma anche se non sei una foodblogger, tu passa a trovarmi che ci conosciamo meglio :) Gentilissima, davvero!<br />Ciao!
Gelmina Kaminskaite dice
13/10/2014 a 23:09Mai provato il porridge salato! da bambina ero abituata di iniziare le giornate con i porridge dolci di tutti tipi. Mi piace moltissimo l'idea! Le tue foto sono incantevoli e trasmettono benissimo l'atmosfera del tempo reale ;) eh.
Babs dice
14/10/2014 a 13:58da provare Gelmina, credimi! :)
Iulia Lampone dice
14/10/2014 a 17:28Adoro il porridge e questa tua ricetta mi incuriosisce molto!<br /><br />un caro saluto
Babs dice
14/10/2014 a 19:32ciao Iulia :)<br />provala, mi saprai dire!<br />
Acquolina dice
14/10/2014 a 20:33è un passaggio di stagione difficile, qua fa caldo caldo poi pioggia e grangine, quindi umido, insomma, magliette e maglioni :-)<br />a parte la foto bellissima mi ispira molto il porridge salato (credo più del dolce così a intuito erché non lo conosco)