Buongiorno! Nonostante il tempo folle di oggi (da me ha pure grandinato stamani), ieri era estate piena. Estate a casa mia significa “pomodori”. Ma ancor più: #pomodorisecchi. Non è moltissimo che ho scoperto l’amore per i pomodori secchi. E’ stata una sorta di scintilla scoccata qualche anno fa. Da allora, sono presenza costante dei miei piatti – preferibilmente – estivi. I pomodori secchi ti risolvono la situazione con gusto immediato, regalando alla ricetta quel saporino extra che, a volte, ci manca. Per me sono diventati una specie di droga :)
Quando lo scorso mese sono stata al mare , avevo postato su Instagram una foto scattata al mercato che ritraeva un contenitore di 9 kg di ciliegini essicati al sole, io ne avevo acquistato qualche etto. Dopo un paio di giorni mi arriva una mail deliziosa ed estremamente cortese. Ve la cito perchè non capita spesso che chi ha un blog di cucina riceva ringraziamenti per un qualcosa di spontaneo, come in questo caso. La foto postata faceva parte dei miei ricordi della fuga al mare e inconsapevolmente ho inserito l’hashtag #pomodorisecchi, che corrisponde anche al produttore: pomodorisecchi.com Agriblea.
E, a firma Corrado Santoro, per Agriblea, pochi giorni dopo lo scambio di mail, mi è arrivata a casa una fornitura di pomodori secchi che mi hanno fatto sentire come i bimbi a Natale. #avoltecapita.
Capita che inaspettatamente le aziende siano molto attente a ciò che gira sui vari social e sappiano “proporsi” in maniera intelligente. Proprio come Agriblea.
Quindi, partendo dalla “gola” e da “ciliegini essicati al sole”, ho scoperto che in realtà, dietro questa meraviglia di prodotto, c’è un’azienda 100% made in Italy, green e bio (che non fa mai male), che esclude impiego di organismi geneticamente modificati, inoltre le tecniche dell’agricoltura biologica e agroquantistica usate da Agriblea rispettano l’ambiente, i tempi della natura, la rotazione colturale, l’impiego ridotto di acqua per irrigare i prodotti. Tutto ciò fa si che il suolo sia più fertile e i frutti eccellenti tali da conquistare l’attenzione dei consumatori consapevoli.
Agriblea è sita in Sicilia, per la precisione in Val di Noto a 2 km da Ispica (RG) , l’antica Hispicaefundus, ed è posta su una collina leggermente in pendio, a circa 150 metri circa dal livello del mare Mediterraneo, da cui dista appena 8 km. A circa 15 minuti di strada da Noto, Pachino e Pozzallo.
Il territorio è stato riconosciuto patrimonio culturale dall’UNESCO e comprende importanti testimonianze archeologiche, barocche e liberty.
L’azienda Agriblea nasce dall’amore per la campagna e dalla testardaggine del suo titolare, Giorgio Agosta, da tutti conosciuto come Gino.
Abbandonato un posto pubblico sicuro di agente di polizia penitenziaria, dopo una serie di esperienze lavorative, si butta a capofitto in un sogno, portare sulle tavole di tutto il mondo il sapore genuino e tradizionale della Sicilia attraverso un suo prodotto di nicchia: il ciliegino essiccato al sole.
Ci riesce anche grazie al sostegno e all’amore della sua famiglia e al lavoro preciso e puntuale dei suoi collaboratori.
L’azienda, inoltre, è orgogliosa di produrre, oltre al ciliegino secco, anche un prodotto agroalimentare tradizionale riconosciuto dalla Regione Sicilia con decreto regionale pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 141 allegato alla G.U. n. 200 del 29/08/2003: la”Ciappa ri pummaroru” (Pomodori Secchi).
Ovvero mezzo pomodoro di tipo ovale o tondo essiccato al sole.
Dopo essermi informata su Agriblea, sui prodotti, sulla qualità, quasi mi sento piccola piccola a raccontarvi i miei primi due utilizzi… Ma vi regalo in ogni caso queste due ricette perchè, credetemi, vale la pena assaggiarle in tutta la loro semplicità.
Pomodori essicati sott’olio:
1 confezione di pomodori essicati (meglio se Agriblea)
olio d’oliva
foglie di basilico fresche lavate e asciugate
qualche cappero (facoltativo)
2 o 3 faldine d’aglio (facoltative)
acqua e aceto in pari peso
Una volta acquistati i pomodori secchi, questi di Agriblea arrivano in buste sottovuoto ben sigillate, ma sui mercati li trovate anche sfusi, fate bollire acqua e aceto bianco al 50-50% (500 ml acqua, 500 ml aceto) quando arriva ad ebollizione tuffatevi i pomodori per 3-4 minuti, poi scolateli bene e metteteli su un canovaccio lindo ad asciugare. Eventualmente tamponateli con carta da cucina.
Sterilizzate un barattolo in vetro, facendolo bollite, compresi coperchio ed eventuali guarnizioni. Anche il barattolo lasciate che si asciughi perfettamente, capovolto su un canovaccio pulito.
Una volta tutto pronto, riempite a strati il barattolo, alternando pomodori a basilico, aglio e capperi. Infine ricoprite con l’olio.
Dopo un paio d’ore, verificate se serve fare il “rabbocco” dell’olio. Servirà quasi certamente. Mi raccomando attenzione ai passaggi e alla sterilizzazione. I pomodori devono sempre essere coperti di olio e, prima di essere invasati, devono risultare ben asciutti.
In questo modo i pomodori secchi si conserveranno per parecchio tempo. Meglio in cantina o in armadietto al fresco.
Farfalle ai pomodori secchi:
per 4 persone
360gr farfalle (per me Rummo)
100 gr pomodori secchi – ciliegini Agriblea
3 cucchiai colmi olive taggiasche
2 cucchiai colmi di fior di cappero
50 gr nocciole tritate grossolanamente (per me la tonda gentile delle Langhe)
1 spicchio d’aglio
olio evo e basilico fresco
sale e peperoncino qb
Mentre fate cuocere la pasta, in una larga padella scaldate olio, un peperoncino secco rotto fra le mani e aglio, quando quest’ultimo prenderà colore levatelo e spegnete il fuoco. Tre minuti prima di scolare la pasta, unite i pomodori secchi nell’acqua, in modo da poterli scottare. Scolate pasta e pomodori, poi versateli immediatamente nella padella con l’olio e il peperoncino. Riaccendete la fiamma vivace e spadellate, unite poi le olive e i fior di cappero. Servite nei piatti spolverizzando la superficie con le nocciole tritate e qualche foglia di basilico fresco.
E’ un piatto molto semplice ma fortemente caratterizzato dai sapori ben distinti e decisi. Vi consiglio di accompagnarlo con della semplice fresca insalata o una macedonia di frutta estiva.
Questa pasta è vegetariana e vegana. Se volete aggiungere una parte proteica, si abbina molto bene a del tonno o, nella versione insalata di pasta, della mozzarella, meglio se di bufala. Eviterei la feta in quanto la sapidità sarebbe eccessiva. A piacere, potete aggiungere anche delle altre verdure, ad esempio le zucchine novelle che sono ottime anche consumate crude.
Ringrazio Agriblea e STAY TUNED, perchè è in arrivo un’altra ricetta con i #pomodorisecchi!
fondina e piatto: KNIndustrie e Dishesonly (Giovelab)
Tagliere legno: Maison du monde
Un articulo genial
Sofas Valencia :) gracias!