Polpo con patate e olive taggiasche. Da quando ho imparato a cuocerlo bene, è diventato uno dei miei piatti preferiti. Lo è anche senza le patate, ma così…. è una vera sciccheria!
E, ammetto di essere innamorata di questo scatto. Quindi, visto che fra pochi giorni è Pasqua e ai classici non si dice mai di no, un polpo con patate fa sempre la sua bella figura, sia come antipasto, che come piatto principale. Ecco qui la ricetta:
1 polpo di medie dimensioni
1 cipolla piccola
4 patate medie
2 peperoncini secchi
1 foglia di alloro
1 ciuffo di prezzemolo
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
3 cucchiai di olive taggiasche
Portate a ebollizione 1 litro di acqua salata con una foglia di alloro, i peperoncini e la cipolla tagliata a rondelle sottili. Immergete il polpo, sollevandolo e infilandolo nuovamente in acqua, per almeno 3 volte, poi lasciatelo cuocere per 20 minuti. Spegnete il fuoco e lasciatelo in acqua, coperto, per altri 20 minuti. Ne frattempo fate cuocere le patate, poi scolatele e tagliatele a cubetti. Condite con olio, sale, pepe e prezzemolo. Scolate il polpo con una schiumarola, tagliatelo a tocchetti e unitelo alle patate. Infine aggiungete le olive taggiasche. Se volete, un goccio di aceto di mele è preferibile al limone.
Ho trovato on line alcuni consigli intelligenti e utili per la cottura del polpo, cosa ne pensate? Avete anche voi dei segreti?
Sui tentacoli del polpo, ci sono sempre 2 file di ventose. Se ce ne è una sola, vi stanno vendendo un moscardino o una polpessa, in entrambi i casi un mollusco di qualità inferiore, meno saporito e meno tenero. Non demonizzate polpi congelati e decongelati: il freddo ha sulle fibre del mollusco lo stesso effetto della battitura, ovvero le spezza, rendendo le carni più morbide.
Non serve tuffare il polpo in un silos di acqua bollente, ma è importante farlo raffreddare nella sua acqua (o condimento), per alcune ricette basta mettere il polpo in un tegame su un filo d’olio, aglio e alloro e niente sale. Un filino d’acqua che, insieme all’olio, eviterà alle ventose di attaccarsi al fondo del tegame a inizio cottura. Poi si copre con un coperchio, si porta su fuoco basso (meglio ancora con una retina spargifiamma) e si cuoce a lenta cottura.
Si può cuocere il polpo anche nella pentola a pressione: un filo d’olio, aromi, polpo, chiudere, fiamma vivace, sibilo, fiamma al minimo, 20 minuti, spegnere. Per polpi molto piccoli possono bastare 15 minuti, per quelli più grandi 25. Lasciare raffreddare in pentola.
Non eliminate pelle e ventose. Magari solo quelle più scure che trovate all’attaccatura. Il polpo “nudo” perde ogni fascino.
Vi piace il polpo alla brace? Perde la consistenza viscosa e diventa croccante – prima va lessato – e non messo direttamente sulla graticola: ideale una piastra in ghisa, posata sulla griglia del barbecue o, più semplicemente, sulla fiamma del fornello.
Mettetelo sulla tavola di Pasqua, farete un figurone.
Enjoy!
Volete provare il polpo con patate in versione finger food: Qui la ricetta
Qui un’articolo perfetto sul polpo, da lei ho imparato la cottura.
In alternativa, per Pasqua: calamari ripieni!
Adoro il polpo e condito così poi mi fa pensare all’estate al caldo e al profumo del mare!Buona Pasqua La
Cara Layla,
leggo solo oggi e ti faccio gli auguri per una buona Pasquetta :)
A presto!
Si il polpo più buono se ripassato i padella o alla brace, auguri di Buona Pasqua
Ciao Gunther! Come stai? E’ sempre bellissimo leggerti. Sono in ritardo per la buona Pasqua, ma ti auguro una bellissima giornata d Pasquetta. A presto!