Infermentum e altri artigiani del gusto, saranno il mio regalo di Natale di quest’anno. Generalmente nel web e sui magazine, in questo periodo spopolano le classifiche sul miglior panettone. O sul pandoro più buono, o quant’altro. Io che il panettone non lo amo alla follia… ovvero mi piace ma posso farne a meno (e comunque preferisco il pandoro), ho deciso di raccontarvi di dolci alternativi che possono serenamente stare sulle nostre tavole di Natale. Parto (ma non concludo qui) con Infermentum. Il loro bigliettino, allegato alla grossa scatola che mi hanno inviato, dice: “Cara Barbara, ti auguriamo un dolce momento di felicità condivisa. Con affetto: Elisa, Daniele, Luca, Francesco”. Partiamo da questo: c’è ancora chi scrive a mano i propri pensieri. E ti ruba il cuore. Potrei raccontarvi che è stata una casualità scoprire Infermentum e che, dopo aver assaggiato il loro Monte Nuvola, penso di non abbandonarli mai più. Potrei dirvi che è stato amore a prima vista. cit.: “il primo incontro è con il sacchetto. Si distingue. Attrae, fa avvicinare, promette (e mantiene aggiungo io) bontà fragranti. Li si accende la scintilla, per chi s’innamora di Infermentum”. Potrei farvi sognare spiegandovi che assaggiare è degustare, che vedere i semini di vaniglia sparsi nell’impasto e sentirne l’aroma in purezza è un’esperienza sensoriale, oppure potrei dirvi che questi ragazzi sprigionano energia pura e, questo si riflette sui prodotti che preparano. Si sentono l’amore e la dinamicità.
Invece starò zitta e lascerò parlare loro: a questo link c’è il video che li presenta. Un manifesto perfetto.
Assaggiare un dolce Infermentum ed essere catapultati nella bontà è un tutt’uno. La genuinità si sente forte e fragrante. L’attenzione alla perfetta lievitazione (42 h) pure. Io ho un grosso problema con i lieviti in generale, ma si azzera quando la lievitazione è ben eseguita, lunga e con una buona pasta madre. Chevelodicoaffà…. mi sono tuffata nel Monte Nuvola e, sono ancora qui che mi domando per quale strana magia, generalmente dopo una fetta di pandoro rotolo dall’acidità di stomaco, mentre dopo un quarto di Monte Nuvola mi sento sana come un pesce.
Risposte: professionalità, materia prima impeccabile, grandissima cura del prodotto. Con buona pace del mio stomaco :)
Il prossimo dolce che aprirò, sarà la torta di rose. Loro (i ragazzi Infermentum) non potevano saperlo, ma fa parte dei dolci che amo. Qualche tempo fa, casualmente, durante un lavoro in un Airbnb sul Garda, la padrona di casa ci fece trovare la torta di rose più spettacolare che io ricordi. Grondava burro (eh no, questo dolce senza burro non si può fare….) ed era davvero indimenticabile. Ma con i presupposti che ho potuto toccare con mano, sono certissima che questa torta di rose sarà “pura gola”. Infine, penso che gusterò a Natale il panettone con fichi, mele e noci. Mi incuriosisce per due motivi: non contiene uvetta, in compenso mele candite, fichi secchi e noci. Il che lo rende non solo un’ottimo dolce, ma probabilmente un lievitato che ben s’accosta con i salati.
Poi ve lo racconterò nel prossimo post dedicato a Infermentum.
Intanto vi consiglio di andare a curiosare il sito Infermentum, cercate di capire dove e come procurarvi qualche ambitissimo prodotto e, fatene scorpacciata. Magari sul divano, con una bella copertina e godendovi un film.
Dimenticavo, le linee di Infermentum non comprendono solo lievitati, ma dal loro laboratorio escono anche dei biscotti artigianali che ispirano non poco :)
-9 a Natale. Mi raccomando, prendete appunti in questi giorni che vi scrivo di altre cosine buonissime e, già che ci siete, seguite le storie che pubblicherò in Instagram su barbara.torresan.chezbabs e anche il profilo di Infermentum
TO BE CONTINUED ………
Idee per Natale
Lascia un commento